Vincono le idee
“Vincono le idee” è la campagna di un PD che le sue idee ha il coraggio di scriverle a caratteri cubitali. Senza tatticismi, senza fronzoli, senza giochi di parole
.
Un PD che preferisce raccontare con nettezza la sua identità, piuttosto che inseguire o peggio, insultare l’avversario.
Le lavoratrici italiane guadagnano mediamente il 20% in meno degli uomini a parità di mansione. Nonostante questo, continuano a subire il ricatto tra crescita professionale e scelte di vita come la maternità. Mentre l’accesso a ruoli apicali, per le donne è una chimera, o, peggio, una concessione.
Grazie al PD, ora abbiamo una legge sulla parità salariale che garantisce alle donne il diritto di avere giustizia rispetto alle discriminazioni retributive sui luoghi di lavoro. Grazie a meccanismi di trasparenza e una premialità per le aziende virtuose vogliamo accompagnare un cambiamento culturale vitale per il nostro paese. Per le donne e la loro piena realizzazione. Per l’Italia e la sua crescita.
Ma aver fatto la legge non basta. Bisogna farla applicare e farlo bene, perché la parità salariale sia garantita a tutte. Non possiamo fermarci adesso.
Il mercato del lavoro in Italia è profondamente ingiusto. Più di 1 lavoratore dipendente su 10 non è garantito da un contratto collettivo; in altre circostanze i lavoratori sono costretti a firmare contratti che non corrispondono alla propria effettiva mansione, con retribuzioni da fame e senza nessuna tutela a lungo termine. Queste persone meritano un presente e un futuro dignitoso.
Introdurremo un salario minimo obbligatorio per le professioni che oggi non prevedono accordi collettivi, impediremo accordi-capestro e aumenteremo i controlli nei confronti di chi paga il lavoro senza contratto e senza tutele previdenziali.
Stiamo vivendo una delle estati più calde di sempre, e non è certo un caso. L’emergenza climatica è un dato di fatto e mette a rischio l’accesso al cibo e all’acqua, rappresenta un rischio sanitario diffuso e determina danni economici incalcolabili per le nostre aziende, a partire dal settore agro-alimentare.
È sulle politiche per la salvaguardia della Terra che si gioca il futuro del nostro Paese e dell’intera civiltà. Il 25 settembre potrai decidere se stare dalla parte dell’ambiente, come facciamo noi con convinzione, o se sostenere forze politiche che ritengono di poter lasciare ai nostri figli la soluzione del problema.
“Quanto mi rimane in tasca dopo aver pagato l’affitto? Non abbastanza”.
Chi deve trasferirsi per studiare, per intraprendere le prime esperienze lavorative o per conquistare la propria indipendenza si trova troppo spesso in difficoltà, a causa del forte aumento dei prezzi degli affitti, soprattutto nelle grandi città. Questo impedisce a intere generazioni di costruire con serenità il proprio progetto di vita. Vogliamo aiutare i più giovani a liberarsi da quest’ansia: nel nostro programma abbiamo inserito un
contributo da 2000 euro l’anno per studenti e lavoratori di età inferiore a 35 anni e che hanno un regolare contratto di affitto
. Il contributo è pensato per coloro che hanno un ISEE fino a 20.000 euro. In concreto significa aiutare l’80% dei giovani che decidono di prendere una casa in affitto.
L’inflazione a luglio ha segnato il 9,1% sul “carrello della spesa”. Questo significa che in un anno quasi un mese di stipendio è mangiato dall’aumento del costo della vita, specialmente per le famiglie più povere, che spendono quasi tutto per beni essenziali.
Proponiamo di restituire questo mese di stipendio agli italiani con un un taglio sulle tasse sul lavoro, agendo sui contributi previdenziali
. Per alzare immediatamente gli stipendi e affrontare con strumenti straordinari una situazione straordinaria. Per far sì che ne beneficino anche i contribuenti con redditi molto bassi che già hanno IRPEF azzerata. E per aiutare le imprese ad assumere e fare investimenti con serenità.
A settembre, bambine e bambini torneranno nelle scuole. Studieranno insieme, mangeranno insieme, giocheranno insieme. Compagne e compagni di classe, che però per la legge non sono uguali. Neanche se parlano la stessa lingua, ascoltano la stessa musica e hanno gli stessi sogni. Perché ancora oggi,i figli dei genitori stranieri incontrano barriere ingiustificate nell’accesso alla cittadinanza, anche quando sono nati in Italia, sono cresciuti in Italia e hanno studiato in Italia.
È il momento di introdurre una norma che non è solo civiltà: è prima di tutto buonsenso.
Chi è figlio di genitori stranieri e completa un ciclo di studi in Italia diventa cittadino italiano: ne ha diritto, come ne ha diritto ciascuno di noi.
Per la destra non è mai il momento. Noi crediamo che l’Italia sia già in ritardo.
In questi anni l’Italia ha fatto progressi sui diritti civili, ma non basta.
Non siamo riusciti a fare di più a causa del fortissimo ostruzionismo dei partiti di destra.
Milioni di italiane e italiani non chiedono altro che di vivere in una società che protegga la loro libertà, che li faccia sentire davvero a casa.
Il voto delle prossime elezioni politiche determinerà il futuro dell’Italia anche su questi temi.
Promuoveremo un’agenda sui diritti civili, a partire dall’approvazione immediata di un nuovo DDL Zan
, un matrimonio egualitario e l’estensione delle tutele antidiscriminatorie già operanti nell’ambito dell’accesso al lavoro e a beni e servizi anche alle discriminazioni fondate su orientamento sessuale e identità di genere.
Garantire un tetto sotto cui vivere, anche a chi vive in condizioni di fragilità economica, è uno dei capisaldi di qualsiasi società giusta e di qualsiasi partito progressista.
Per questo intendiamo sostenere la costruzione di 500mila alloggi popolari, nei prossimi 10 anni, utilizzando in modo massiccio interventi di rigenerazione urbana per limitare al massimo il consumo di suolo e allo stesso tempo per dare una nuova vita agli spazi meno curati delle nostre città. Perché bellezza, dignità e protezione sociale, possono andare di pari passo.
La guerra in Ucraina ha reso ancora più urgente la transizione energetica del nostro Paese. Abbiamo bisogno di produrre energia da fonti rinnovabili per ridurre l’inquinamento, per renderci più indipendenti a livello geopolitico e per pagare meno le bollette.
Proponiamo un piano nazionale per la costruzione di nuovi parchi rinnovabili che porterà alla creazione di 470mila ‘lavori verdi’ in 10 anni. Vogliamo azzerare la burocrazia per le imprese che vorranno installare pannelli solari nei propri stabilimenti e abbatteremo i costi della bolletta energetica attraverso un contratto luce sociale per famiglie con reddito medio basso.
Gli stage sono nati come un’opportunità di inserimento occupazionale all’interno del proprio percorso di studi. Sempre di più, col tempo, questa misura è stata utilizzata in modo distorto, per garantirsi forza lavoro a costo zero senza offrire in cambio alcuna prospettiva e tutela ai lavoratori.
Basta furbizie, basta ricatti. Gli stage extra-curriculari non saranno più consentiti per legge; sarà invece possibile utilizzare contratti di apprendistato retribuito, le cui forme di attivazione saranno rese via via sempre più semplici.
Ad agosto 2019 la Lega considerava ‘superato’ il modello dei medici di base, non mostrando alcuna preoccupazione per la mancata sostituzione di 45mila dottori che in questi anni hanno raggiunto l’età della pensione.
Gli anni drammatici della pandemia hanno mostrato tutta la miopia di questa valutazione e hanno confermato, al contrario, la necessità di un supporto sanitario pubblico, di qualità e di prossimità, disponibile per tutta la popolazione e sull’intero territorio italiano.
Attraverso un piano straordinario nella sanità ci impegniamo a colmare questa mancanza nell’assistenza di prossimità, avvertita da sempre più italiani, in modo da garantire a tutti l’accesso a questo diritto, oggi quanto mai indispensabile.
In Italia un bambino su dieci non frequenta la scuola dell’infanzia (3-5 anni). Ciò crea le prime odiose diseguaglianze, già in tenerissima età, nell’accesso a una formazione idonea e a un’alimentazione sana.
Intendiamo cancellare questa discriminazione tra bambini rendendo obbligatoria la scuola dell’infanzia e garantendone la gratuità nell’accesso. Così vogliamo favorire l’uguaglianza già nei primi passi del percorso scolastico.